Come vedi l’idea di mangiare al ristorante con un plexiglass davanti?
Come vedi l’idea di mangiare al ristorante con un plexiglass davanti?
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Come vedi l’idea di mangiare al ristorante con un plexiglas davanti?
Io sinceramente non credo che mi piacerebbe andare a mangiare con il mio fidanzato, o anche solo con un’amica o con mia figlia, con un divisorio in plastica davanti.
La parola “divisorio” già la dice lunga: divide. Toglie tutta l’atmosfera che si crea andando a mangiare fuori con qualcuno! Si va a mangiare fuori per socializzare, guardarsi negli occhi, farsi due risate, e perchè no, assaggiare con la forchetta un boccone dal piatto di chi abbiamo di fronte…
Insomma, non è più un piacere, ma una tortura.
E non sono la sola a pensarlo: ho letto sull’Osservatorio Lockdown Nomisma, una società che si occupa di ricerche di mercato, che anche alcuni ristoratori preferiscono passare direttamente alla Fase 3, e rinunciare alla riapertura “limitata” che si prospetta con la Fase 2.
Perchè? Perchè storpia completamente quello che è il nostro concetto di andare a mangiare fuori, è una delle cose che ci piace maggiormente fare nella vita, tant’è che secondo il sondaggio pare che almeno il 43% degli italiani non vede l’ora di andare a cena fuori, ma a queste condizioni?
Tanti ristoratori si stanno improvvisando con le consegne a domicilio. Sicuramente lodevoli, perché cercano di salvare quel minimo fatturato che gli consente di sopravvivere e non indebitarsi troppo, ma credo che nemmeno farsi consegnare la cena a casa sia la stessa cosa che andare a cena fuori.
Andare a cena fuori è un rito: mi vesto, mi trucco, esco, arrivo al ristorante, e già sento l’acquolina in bocca, mi siedo, aspetto il menù, ordino, chiacchiero un po’ durante l’attesa, poi finalmente arriva il mio piatto. Bello caldo e fumante, appena preparato. Non devo apparecchiare, non devo sparecchiare, non ho piatti da lavare…
Certo è che se questa Fase 2 dovesse durare a lungo, fino alla scoperta di un vaccino, ho paura che almeno il 50% dele persone dovrà cambiare le proprie abitudini, i propri momenti di relax, e adattarsi a questo modo di vivere così strano dalla nostra vita normale…e quindi, oltre alla pizza, che siamo già mentalmente pronti a ricevere a casa, inizieremo ad ordinare i piatti che più ci mancano. Incrociando le dita.
Per questo motivo ho deciso che farò delle ricerche in tal senso e vi terrò aggiornati su cosa propone la nostra città, sperando che presto si possa tornare alla vita di sempre, che forse, non ci rendevamo nemmeno noi conto di quanto fosse bella e unica!
Ora non ce lo dimenticheremo più. Grazie Coronavirus.